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“m’ama, non m’ama”… alzi la mano chi non l'hai mai fatto!


Ma da dove nasce questa usanza radicata da secoli nel nostro paese?



Sembra che sia tutta farina di Margherita di Provenza.


Si narra, infatti, che quando suo marito, Luigi IX di Francia, venne fatto prigioniero dai saraceni durante la crociata del 1248, suo fratello le donò una margherita consigliandole di sfogliarla recitando una preghiera ad ogni petalo strappato.


La donna continuò questa pratica e quando il re fece ritorno a casa, gli mostrò tutti i petali raccolti come prova del suo amore e della sua fedeltà.


Il re, commosso e inorgoglito dal gesto, fece aggiungere sullo stendardo del suo casato tre margherite d’argento.


In realtà quella il vero nome della margherità è Bellis perennis. Si tratta di una pianta erbacea, a crescita lenta


Se stai pensando che non credi sia possibile che sia perenne perchè d’inverno tu di margherite non ne vedi (..in realtà, purtroppo con questi cambiamenti climatici, capita di vederle tutto l’anno!) è solo perchè se ne sta nascosta ed intimidita fra le altre erbe.


La sua rosetta ( la base di foglie) non è così riconoscibile ed appariscente come quella di altre piante e quindi ci accorgiamo di lei solo quando spunta il fiore.


Che poi, detta fra noi, la margherita non è un fiore.


Se lo guardiamo con un occhio più attento potremmo osservare che in realtà racchiude un insieme di tanti piccoli fiori raggruppati in un insieme che si chiama “capolino".


Proprio per questa sua caratteristica, la margherita (insieme ad altre piante come il girasole) è una pianta composita, ovvero una pianta che non presenta un singolo fiore sullo stello, ma potremmo dire un vero e proprio mazzo di fiori.



E questo, come ben puoi intuire facilita di molto l’impollinazione! un pò come se avesse una pista d’atteraggio a cinque stelle.


piantale vicino al tuo orto ( esistono anche altre piante con questa caratteristica!) per avere maggiore probabilità di impollinazione e avere una buona produzione.



Le margherite, con la loro semplicità ed eleganza, sono tra i fiori più amati e riconoscibili al mondo.


Ma oltre alla loro bellezza estetica, hanno molto altro da offrire. Queste affascinanti piante nascondono una serie di usi insoliti e proprietà medicinali che potrebbero sorprendere molti.


Dalla letteratura scientifica, emerge che tra i costituenti chimici della Bellis perennis figurano saponine, triterpeni, diversi antociani, polifenoli, flavonoidi e poliacetileni. Le diverse parti della pianta esercitano numerose attività farmacologiche tra cui antimicrobica, sul sistema nervoso, dermatologica, antinfiammatoria, citotossica, antiossidante, ipolipemizzante, antiemorragica, emolitica e molti altri effetti. Tuttavia, non é ancora chiaro di preciso quali di queste sostanze all’interno della Bellis svolgano queste attività.

Tornando al nostro m’ama, non m’ama, lo sapevi che si può scoprire prima di iniziare il gioco il risultato?


E se possiamo farlo, non è grazie alla chiaroveggenza ma a Leonardo Pisano, un tale vissuto tra il 1170 e il 1245.

Probabilmente né il nome né la foto ti diranno qualcosa. Ma siamo sicuri che il suo soprannome invece, ti riporterà con la mente agli anni della scuola.


Quest’uomo veniva chiamato Fibonacci

ed é stato uno dei più importanti conoscitori di algebra e di geometria d’Europa che ha dato il suo nome alla sequenza di Fibonacci.


Niente panico e paura, non servirà ricordare intere lezioni di matematica! Basta un semplice concetto: in questa sequenza i numeri dispari sono più ricorrenti di quelli pari.


Ed una piccola regola:

i primi due termini sono 0, 1
F(0) = 0, F(1) = 1;

ogni altro termine è uguale alla somma dei due che lo precedono
F(n) = F(n-1) + F(n-2)


Ecco allora la sequenza di Fibonacci: 1,1,2,3,5,8,13,21,34,55….



Ma cosa c'entra tutto questo con le margherite?!?!


Per capirlo, devi sapere che esistono dei cosiddetti fiori di Fibonacci.


Un fiore di Fibonacci è un fiore che ha un numero di petali appartenente alla successione di Fibonacci.


Le differenti specie di margherita hanno 13, 21 o 34 petali


Se dai un’occhiata sopra, troverai questi numeri nella sequenza di fibonacci. Ecco svelato il mistero: la margherita è un fiore di Fibonacci!



Le margherite più comuni, quelle che si trovano un pò ovunque, hanno 21 petali e se siete così crudeli da distruggere le margherite per scoprire se qualcuno v’ama o non v’ama, grazie a Fibonacci il risultato si può calcolare fin dall’inizio:


a) se iniziate con m’ama finirete con m’ama


b) se iniziate con non m’ama finirete con non m’ama



Questi fiori sono stati utilizzati in medicina, arte, mitologia e simbolismo fin dai tempi antichi.


Nell’antica Roma, ad esempio, le margherite erano associate alla dea Venere e venivano utilizzate in rituali di fertilità. Mentre nel Medioevo, erano un simbolo di purezza e innocenza, spesso raffigurate nelle illustrazioni della Vergine Maria.


Inoltre questi fiori sono stati raffigurati in numerose opere d’arte, da dipinti a sculture, e sono spesso utilizzati come simboli in poesia e letteratura.


Un esempio? Nel famoso romanzo “Alice nel Paese delle Meraviglie” di Lewis Carroll, Alice è vista che fa un girotondo di margherite, un’immagine che è diventata poi iconica grazie alla disney.



Hai visto quanti segreti racchiude questo semplice fiorellino di campo? Scommettiamo che non lo guarderai più con gli stessi occhi!😉



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