Maggio, dal latino “ Maius” è il mese della fioritura, dell’esplosione della natura.
E’ il mese del risveglio dopo il “dolce dormire” d’Aprile e quello prima della calda estate.
Su i nostri monti dell’Appennino, tra il 30 Aprile e il 1 Maggio di ogni anno, si svolge il canta Maggio.
Questa antica tradizione è portata avanti dai cantori, chiamati “Maggiaioli” i quali cantano i canti del Maggio sotto ogni casa del paese. Simbolo della rinascita primaverile sono i fiori ( le viole, le rose, i gigli) che vengono citati nelle strofe dei canti.
Un’altra usanza contadina, molto antica è quella delle croci del 3 Maggio (Santa Croce).
Maggio oltre ad essere il mese della rinascita è anche il periodo dell’anno più “ pericoloso” per le coltivazioni. In questo periodo nemmeno il più esperto dei contadini poteva fare più niente, se non invocare la protezione divina affinché tutto andasse bene.
L’usanza consiste nel mettere nei campi coltivati una croce fatta con le canne, sulla quale vengono posti dei ramoscelli di ulivo, benedetti la Domenica delle palme.
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Anche noi in azienda, portiamo avanti questa tradizione, guidati dalle sapienti mani di nonna Valentina, ultima custode di questo antico sapere.
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